Poche settimane fa allo stretto di Lavena Ponte Tresa e' arrivata una piccola imbarcazione, una di quelle che affittano in territorio elvetico alle famiglie che vogliono passare qualche giorno a navigare nel piccolo lago Ceresio e godere delle sue meraviglie.
Dopo aver attraccato davanti al capriccio, sono scese due famiglie, una composta da padre madre e bambino, l'altra da due genitori e due gemelline.
Nessuno li ha notati più di tanto, hanno gustato i loro gelati al tavolino, hanno pagato, e poi si sono recati presso la loro imbarcazione. Un turista tedesco che ha assistito alla scena, si reca al bancone del bar per un caffè veloce, e mentre lo gustava si rivolge alla barista e gli dice:"Certo che ora dopo la visita di questi clienti, il vostro bar avrà' ancora più prestigio". Pamela, e' questo il nome della barista, chiede gentilmente:"perché ? chi c'è stato?" "Ma come, non l'ha riconosciuto? Quel signore con le due gemelle, era Roger Federer" e Pam candidamente rispose:"Federer? E chi sarebbe questo Federer?"
Ora, tutto quello che ho raccontato sino ad ora corrisponde a verità, quello che invece vi narrerò da qui in avanti e' quello che poteva essere, ed invece non è stato.
La piccola imbarcazione riprese il suo viaggio, ma dopo pochi metri uno dei natanti riconobbe un luogo sulla terra ferma:"aspetta, io quei campi li conosco" "vuoi che mi fermi Roger?" "Si', ti prego, fammi scendere". Il campione fece pochi passi per raggiungere i due campi in sintetico, nessuno stava giocando in quel momento, ma questo non sorprese il campione Svizzero. Si reco' verso la piccola recepiton e trovo' un enorme tavolata piena di costine, salamini e bistecche, molte bottiglie di vino ed una decine di persone che ridevano e mangiavano in allegria "ciao ragazzi che piacere conoscervi". Tutti si voltarono verso la voce che li aveva interrotti, e riconosciuto il personaggio nessuno di loro riuscì a muovere un muscolo, rimasero immobili, chi con la costina in mano, chi col bicchiere tra le labbra, chi col boccone in gola."ma tu sei....." "Si', lo so che mi conoscete, ma quello che voi non sapete e' che io so tutto di voi" " i dieci uomini si guardarono tra di loro pensando di aver esagerato troppo stavolta con la grappa. " un mio caro amico ha passato le vacanze qui a Lavena, veniva a giocare con sua figlia tutti i giorni, vi ricorderete di lui, ed allora mi ha parlato molto di voi, dell'esistenza di questo circolo dove il tennis e' un pretesto per stare insieme più che per giocare, mi ha parlato anche di voi, nei suoi racconti c'era praticamente la fotografia di tutti" Nicola ebbe come un'illuminazione:" Si', ragazzi, era quello che prenotava tutti i giorni da mezzogiorno alle due, con la figlia gnocca"Cristian lo interruppe:" Ehm, si' Nico, lascia stare adesso....scusi signor Federer, vuole bere qualcosa?" "Ma quale signor Federer? Io per voi sono Roger, grazie ma non posso, sono qui con la famiglia, devo andare", ma Nico insistette:" no, Rogger, almeno un bicchiere con noi devi berlo" " Dagli la grappa" disse Marco. Ma Cristian blocco' tutti:"ma quale grappa, quale bicchiere, abbiamo qua il giocatore più forte di tutti i tempi e non vogliamo far due scambi con lui? Ti prego Roger, per noi sarebbe un onore poter scendere in campo con te, non puoi negarcelo"
"Ma come faccio? Non ho proprio tempo, e poi Milka mi ammazza....facciamo così, farò qualche scambio ma con uno solo di voi, di più non posso". I dieci iniziarono a guardarsi con aria di sfida, ma prima che iniziassero i litigi Roger inizio' la sua selezione:" i racconti del mio amico erano precisi, quindi deciderò io con chi scambiare.....allora eviterei sicuramente Bruno e Fabio, son vicino al ritiro, ma non sono ancora da terza età. Cristian e Andrea li eviterei, quest'anno ho già perso con molti sconosciuti, non vorrei allungare questa lista. Nik proprio no, non ho voglia di palleggiare con uno che continua a dirmi che non colpisco con la posizione esatta. Marco non voglio allontanarlo da suo plaid, Massimo con i suoi colpi alla Superman rischierebbe di perdere la racchetta ed infortunarmi, Pino no, mi insulterebbe in una lingua che non conosco, mha forse andrebbe bene Antonio, sarebbe quasi un derby, sei nato vicino a casa mia no?" Cristian intervenne:"no, Roger, sei sicuro? Non sei obbligato, dai lascia stare" " no ci tengo, in fretta però che devo andare". Tutti si spostarono ai campi, da una parte il più forte giocatore del secolo e dall'altra uno che non sapeva neanche impugnare la racchetta in modo decente. " un solo game, poi devo proprio andare ". Il servizio era di Antonio, altrimenti non ci sarebbero scambi da vedere. Il primo servizio era così lento e debole che rimbalzò una prima volta appena dopo il nastro ed una seconda tre centimetri dopo, Roger era a fondo campo e la palla li' non arrivò mai. 15-0. Il secondo servizio era uguale al primo, la risposta di Roger non fu potente per permettere qualche scambio, ma quando la palla tornò indietro Antonio la colpi' così male da beccare il manico e tornare in dietro così sbilenca da risultare imprendibile. 30-0. A questo punto Roger cominciò ad innervosirsi, ed al terzo servizio dell'avversario rispose con uno dei suoi dritti incrociati a tutto braccio.Antonio si spavento' e mise la racchetta davanti alla faccia per non farsi colpire. La pallina rimbalzo' ad un centimetro dal suo naso, riprese la traiettoria opposta, prese il nastro e cadde subito dopo la rete.40-0. A questo punto Roger non ci vide più dalla rabbia, prese la racchetta che gli aveva prestato Nik, la getto' contro la rete e disse" Sapete che vi dico? Andate al diavolo voi e il vostro circolo da quattro soldi. Aveva ragione il mio amico, sembra di essere in un circo, mica in un centro sportivo". Il campione se ne andò senza salutare sbraitando in dialetto Basilese. I nostri eroi tornarono così al loro tavolo, e ripresi i calici in mano iniziarono una accesa discussione su come Djokovic e Nadal siano in fondo più forti di quel giocatore altezzoso giunto da oltre confine.